Annalisa Ilari Psicologa

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dipendenza affettiva

LEGAMI…

annalis@ Senza categoria 27 Luglio 2020amicizia, amore, bioenergetica, conoscersi, consapevolezza, crescita personale, dipendenza, dipendenza affettiva, Firenze, legami, legare, legarsi, legati, prato, psicologa, psicologo, psicoterapeuta, psicoterapia, relazioni, relazioni pericolose, stalker, stalking

LEGAMI… Come leggete, voi, questa parola?

E’ importante dove si sceglie di mettere l’accento…

dipendenza affettiva

I “Legàmi” sono relazioni affettive (romantiche ma anche amicali) in cui ciascuno dei due partner dovrebbe sentirsi libero di scegliere ed essere scelto, giorno per giorno: un desiderio condiviso e comune, per poi ritrovare ciascuno la propria strada quando il desiderio non appartiene più a entrambi.

“Lègami!” è invece il grido del dipendente affettivo, di chi desidera che il legame d’amore divenga un legame inscindibile, esclusivo e totalizzante. Un legame paralizzante che invischia entrambi i partner in un rapporto malato, pericoloso.

E allora “legàmi” o “légami!”? Dove va, secondo voi l’accento, nella vostra relazione? Read more

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QUALI VUOTI RIEMPIAMO CON LA SCUSA DELL’ALTRO?

annalis@ Pillole di Psy 3 Aprile 2020angoscia di morte, coronavirus, covid-19, dipendenza affettiva, Firenze, horror vacui, isolamento, mancanza, psicologo, relazioni, scandicci, solitudine, vuoto

QUALI VUOTI RIEMPIAMO CON LA SCUSA DELL’ALTRO?

In questo periodo di isolamento forzato, mi è tornata in mente questa domanda che ci poneva spesso un caro docente di psicoterapia.

Chissà quante persone, costrette a stare da sole loro malgrado, in questo momento stanno soffrendo per l’impossibilità di non avere uno stretto contatto con gli altri, o con qualche “altro” in particolare.
Il bisogno del contatto e della vicinanza è innato e comune a tutti gli esseri umani: chi più chi meno, ma in questo momento tutti (o quasi) sentono la mancanza di qualcuno, lo vorrebbero vicino, e nell’impossibilità di realizzare questo desiderio soffrono.

Ma per alcuni sopportare la solitudine, anche se per un periodo di tempo limitato, comporta una grande sofferenza dell’anima, che va oltre il comune sentire: un senso di mancanza incolmabile, che causa un horror vacui senza nome, che può essere molto simile all’angoscia di morte… anzi, alla paura di non essere senza l’altro. 

In questo senso, l’altro è una scusa: cos’è che spaventa così tanto nello stare soli con se stessi? Quali fantasmi abitano la fantasia della solitudine? Quali vuoti si amplificano fino a divenire la persona stessa, fino a inghiottirla, se non c’è qualcuno accanto che li confina, che li contiene?

Ecco, credo che questo momento offra l’opportunità per riflettere a fondo su questa tematica, soprattutto per chi si lega continuamente a qualcun altro, anche quando non c’è un reale desiderio o sentimento, senza riuscire a stare mai da solo/a.

Per appuntamenti o ulteriori informazioni:

info@annalisailari.it

333 4552915 (anche via WhatsApp)

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