Annalisa Ilari Psicologa

Menu

  • Home
  • Chi sono
  • Contatti
  • Pubblicazioni
  • Blog
    • Disturbi dell’Alimentazione
    • Stress, Ansia e Depressione
    • Gioco d’azzardo e altre dipendenze
    • Bioenergetica, Mindfulness e dintorni
    • Pillole di Psy
    • Glossario
  • Eventi
  • Disclaimer

Strategie di coping

annalis@ Glossario 26 Marzo 2020adattamento, ansia, conflitto, definizione, Firenze, gergo tecnico, linguaggio comune, meccanismi psicologici, problemi, psicologo, psicoterapia, scandicci, strategie di coping, stress

Strategie di coping: meccanismi psicologici di adattamento allo stress e al conflitto.

Questa la definizione generale. Ma vediamo di entrare più nel dettaglio e di capire davvero il significato di questa espressione.

Definizione e tipologie

Alcuni termini “tecnici”, parte del gergo di specifiche categorie, entrano a far parte del linguaggio comune. Talvolta, però, non vengono utilizzati con la stessa accezione per cui sono stati coniati e l’uso, nel tempo, li distorce fino a perderne il significato originale. Mi viene in mente, ad esempio, la parola “depressione” che viene ormai utilizzata per indicare una serie di condizioni umorali o emozionali delle più disparate perdendo, di fatto, il significato vero del termine.

Strategie di coping è una di quelle espressioni sempre più utilizzate anche nel linguaggio comune. Vediamo allora qual è il significato e con quale intento è stata coniata questa espressione.

Il termine coping si può tradurre, in italiano, come adattamento. Per estensione, quei meccanismi psicologici atti a fronteggiare situazioni di stress o di conflitto in modo adattivo si definiscono, appunto, strategie di coping. 

coping

Affinché la strategia sia funzionale deve essere mirata a risolvere il focus del problema e non spostarsi su qualcos’altro, atteggiamento rassicurante ma che non consente la riduzione dello stress o del conflitto.
Per far sì che le strategie adottate abbiano successo è indispensabile, a monte, avere la capacità di mettere in atto un buon processo di introspezione, comprensione, valutazione e, infine, scelta della strategia.
E siccome possono esserci molteplici “focus”, potranno esserci molteplici strategie.
Ciò nonostante questi “meccanismi” possono essere classificati principalmente in quattro tipologie di strategie di coping (Weiten, 1950):

  • incentrate sulla valutazione, di tipo adattivo-cognitivo e orientato alla sfida di ipotesi personali;
  • incentrate sul problema, di tipo quindi adattivo-comportamentale e volte alla riduzione o eliminazione degli agenti stressanti;
  • incentrate sull’emozione, mirano al cambiamento delle reazioni emotive personali;
  • incentrate sul lavoro, cioè orientate verso un’occupazione duratura, in grado di fornire feedback positivi.

Ognuna di queste tipologie è riconducibile a una o più modalità difensive e, pertanto, i soggetti tenderanno ad adottare l’una o l’altra strategia sulla base del loro “bagaglio” di schemi e difese usuali, come affermato anche da Lazarus (1984).

E proprio come le difese, il loro utilizzo può risultare più o meno funzionale, a seconda dell’impiego e a seconda del grado di spostamento operato: se, ad esempio, un individuo si trova intrappolato in una situazione lavorativa stressante e non soddisfacente, può sviluppare disturbi psicosomatici come gastrite, tachicardia, colite e così via. In questo caso una strategia di coping funzionale (che può comprendere tutte le modalità sopra elencate) dovrebbe mirare al cambiamento della situazione lavorativa: inizio a inviare curriculum, mi chiedo cosa voglio fare davvero e inizio un percorso di formazione, parlo con i miei superiori per cercare di risolvere alcuni problemi; porto avanti un’analisi introspettiva del mio malessere per capire dove la situazione lavorativa va ad impattare e perché è così stressante ecc ecc. Se invece resto dove sono e metto in atto una strategia di coping sulla salute, assumendo farmaci e cambiando, ad esempio, abitudini alimentari e comportamenti a rischio (riducendo il fumo, facendo più sport, ecc) agisco soltanto sulla sintomatologia, spostando, di fatto il focus. Una strategia sulla salute, peraltro, può essere anche di segno negativo: mi abbuffo per placare l’ansia, mi lascio andare a sfoghi sui social o soffoco la frustrazione staccando la mente e immergendomi in maratone tv o occupando tutto il tempo libero in modo dissociativo… in questo modo non si hanno neanche i benefici secondari del primo caso.

Si possono imparare buone strategie di coping?

Sì. Nei percorsi di psicoterapia, ad esempio, si impara a mettere in atto le strategie di coping più funzionali, imparando a conoscere i propri meccanismi di difesa automatici, a riconoscerli e modificarli, fino ad identificare il vero focus del disagio percepito e la relativa strategia di coping più adeguata.

coping

Riferimenti:

. Weiten, Wayne, 1950-, Psychology applied to modern life : adjustment in the 21st century, 9th ed, Wadsworth Cengage Learning, 2009, ISBN 0495553395, OCLC 222661447

.  Lazarus, Richard S., Stress, appraisal, and coping, Springer Pub. Co, 1984, ISBN 0826141919, OCLC 10754235.

 

Per appuntamenti o ulteriori informazioni:

info@annalisailari.it

333 4552915 (anche via WhatsApp)

su Facebook via Messenger
@AnnalisaIlariPsicologa

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

Share
  • ← FRAGILITA’ E PAURA: LA FORZA E IL CORAGGIO
  • STRATEGIE DI COPING E COMPLOTTISMO →

Ricerca

Gli articoli più letti

  • Sette tipi di fame: cosa... 3.3k views
  • IMC, o BMI, Disturbi dell... 1.6k views
  • I disturbi alimentari, il... 1.4k views
  • Approfondimenti: le Condo... 1.4k views
  • Come raggiungere i propri... 1.3k views
Dott.ssa Annalisa Ilari
Copyright © 2022 Annalisa Ilari Psicologa Psicoterapeuta Umanistico Bioenergetica.